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Eolo
stelle lontane
LE CATTIVE PRATICHE DEL TEATRO RAGAZZI
LE CATTIVE PRATICHE RACCOLTE DA EOLO


1. Modelli di infanzia superati. Molti degli spettacoli non si misurano con l'infanzia che nel tempo è profondamente cambiata sia nei temi a lei rivolti sia nei modi con cui si coniuga al mondo.


2. La qualità degli spettacoli. La qualità media è normalmente bassa. Problema fondamentale è la drammaturgia. La narrazione ha svuotato il rapporto tra gli attori, ha appiattito lo stare sul palco, gli attori sono difficilmente più di due in scena.


3. Titoli e repertorio. I titoli si ripetono all'infinito: meglio le fiabe che “tirano” di più. Cenerentola va anche bene, ma difficilmente negli spettacoli di teatro ragazzi si parla di problematiche attuali. Il teatro ragazzi ha perso nettamente il suo ruolo di teatro etico.


4. Le scelte degli insegnanti sono condizionate dai titoli. Poca educazione al teatro degli insegnanti, che privilegiano titoli facili. Poche rassegne osano.


5. Gli spettacoli adatti ai piccolissimi e quelli per i giovani sono sempre più rari. Molto difficile scegliere spettacoli per i piccolissimi e nella fascia dei giovani: non esistono spettacoli che parlino delle loro problematiche e non esiste più un mercato dedicato ai giovani.


6. Ci sono pochi spettacoli per pochi spettatori. Spettacoli preziosi per spettatori mirati circolano poco e sempre nei soliti luoghi. Non è solo e sempre questione di soldi.


7. Alcuni giovani attori e molti attori che vengono da un altro tipo di teatro sono convinti che per fare del teatro dedicato all'infanzia basti banalizzare, cambiare un panno facendo voci in falsetto per cambiare dieci personaggi.


8. Le schede di presentazione degli spettacoli sono spesso confuse, poco chiare e a volte ingannevoli sull'età dei destinatari.


9. Vi è in ogni campo il primato dell'organizzazione su quello della creazione.


10. Ristrettezza del mercato. Il mercato è sempre quello: una produzione vive in media per cento repliche spalmate nell’arco di tre-quattro stagioni. Il repertorio non viene valorizzato.


11. Gli scambi possono in taluni casi aver salvato il mercato, ma lo hanno anche ingessato. Il denaro non circola più in favore delle famigerate lettere di compensazione perchè quasi sempre l'organizzatore è anche produttore. Chi ha più rassegne è di norma certo di vendere di più al di là del prodotto perchè in questo caso è un prodotto non una creazione. Spesso lo scambio rimane l'unica possibilità per farsi pagare. Difficile entrare nel mercato per le nuove compagnie. Le repliche certe non favoriscono la ricerca e la qualità.


12. Sono invece rari gli scambi tra le compagnie dal punto di vista produttivo ed artistico che invece potrebbe essere una grande risorsa per il teatro ragazzi.


13. Le vetrine e i festival. Sono l'unica occasione per vedere gli spettacoli, condizionano il successo di una stagione,la qualità è normalmente bassa perchè si cerca di accontentare tutti. Difficile pensare a un festival nazionale. Durante le vetrine di norma si scambia solamente,non c'è dibattito, ci vanno gli organizzatori non gli artisti. Non è più possibile per una compagnia sbagliare spettacolo.


14. La qualità dell'accoglienza. Spesso non c'è nessuno ad accoglierti, a volte sbagliata la fascia di età,esorbitante il numero dei bambini,luoghi non idonei per lo spettacolo.


15. Difficoltà nei pagamenti. I cachet sono esigui. I pagamenti sono troppo dilazionati (fino a un anno), mentre almeno le spese dovrebbero essere pagate subito. A volte enti e compagnie a volte non pagano, falliscono ma organizzano lo stesso altre stagioni. I cachet sono sempre gli stessi da anni e quelli reali sono sempre diversi da quelli chiesti.


16. Il ricambio generazionale. Poche le nuove compagnie giovani, salvo rare eccezioni.


17. Rapporto con la ricerca. Nessuno o quasi al tempo per la ricerca di nuovi linguaggi, di approfondimenti con l'infanzia che cambia,la frenesia di nuove produzioni abbrevia i tempi della produzione. Manca l'aggiornamento,il teatro ragazzi non si mischia mai con il teatro di ricerca, frequenta praticamente solo le vetrine perchè si scambia.


18. Il teatro ragazzi che una volta imbeveva di sè il teatro di ricerca ora è stato ghettizzato dal teatro di ricerca che si occupa di infanzia con esperienze che il teatro ragazzi compie da anni ma che non vengono recepite come suo patrimonio.

19. Il ruolo degli stabili di innovazione. Tutti gli Stabili di Innovazione dovrebbero produrre nuove compagnie, ospitare spettacoli difficili, programmare la ricerca,ma spesso non lo fanno per varie ragioni, anche non dipendenti dalla loro volontà,bisogna ridiscuterne le funzioni,i doveri e i diritti.


20. Bisogna ridisegnare il rapporto con la scuola. Raramente il teatrante per ragazzi si misura con il referente e viceversa gli insegnanti con i teatranti.


UNA MANCANZA DI BUONA PRATICA:L'ASSENZA DELL' ATTENZIONE DELLA CRITICA









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